Le Chant des Partisans
Il "canto dei partigiani", cantato da Anna Marly, è stato uno dei canti più importanti e più frequentemente eseguiti nella Resistenza francese. Divenne un simbolo della posizione della Francia contro i nazisti e svolse anche un ruolo funzionale in diversi movimenti di resistenza in Francia e all'estero.
Nata in Russia durante la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, Marly fuggì con la madre poco dopo il suo primo compleanno. La sua vita fu molto varia: visse a Mentone, lavorò come ballerina a Monte Carlo e studiò con Prokofiev, prima di trasferirsi nel 1934 a Parigi dove lavorò nei cabaret. Dopo la caduta della Francia nel 1940, Marly fuggì a Londra, dove entrò in contatto con le forze francesi libere. Emmanuel d'Astier, un importante leader della Resistenza, sentì Marly cantare una vecchia aria russa e ebbe l'idea di aggiungere un testo sulla resistenza. Mentre si rifugiava nella casa di d'Astier, il giornalista Joseph Kessel e suo nipote Maurice Druon svolsero questo compito e la canzone fu trasmessa per la prima volta su Radio-Londres, la stazione radio della Resistenza francese che trasmetteva da Londra, nel 1943. Da qui la sua popolarità salì alle stelle: la canzone piacque così tanto al conduttore radiofonico André Gillois che ne fece la sigla della BBC. In Francia, poiché l'inno nazionale "La Marseillaise" (La canzone di Marsiglia) era stato vietato dai nazisti, "Le Chant des partisans" fu utilizzato come inno nazionale ufficiale sostitutivo dalle Forze Francesi Libere, e dopo la guerra divenne un inno nazionale temporaneo per la Francia. Era anche consuetudine cantare questa canzone dopo l'uccisione di un combattente della Resistenza, seguita da "La Marsigliese". Rituali come questi erano facilitati da giornali clandestini come Combat, che producevano semplici copie cartacee degli spartiti e dei testi per farli circolare in tutta la Francia. Anche dopo la guerra, la canzone continuò a mantenere il suo significato: quando le ceneri di Jean Moulin furono trasferite al Pantheon di Parigi nel 1964, il testo fu riportato nel discorso di André Malraux.
La canzone è stata utilizzata anche per motivare le forze alleate al di fuori della Francia. Marly si unì all'Entertainments National Service Association, creata nel 1939 per fornire intrattenimento alle forze armate britanniche, e si esibì per le forze alleate in tutta Europa. Nella sua straordinaria autobiografia, la combattente della Resistenza Lucie Aubrac ricorda di aver incontrato Marly, d'Astier e Kessel, insieme a un altro importante combattente della Resistenza francese, Henri Frenay, in un ristorante clandestino di Londra nel 1944, dove Marly cantò "Le Chant des partisans" per sollevare il morale dei commensali. In riconoscimento del suo lavoro, Anna Marly è stata nominata Chevalier de la Légion d'Honneur (Cavaliere della Legione d'Onore) nel 40° anniversario della liberazione, da Francois Mitterrand.
Sources
Aubrac, Lucie Outwitting the Gestapo 1984 Ils partiront dans l’ivresse (Seuil, 1984)
Chimello, Sylvia La Résistance en chantant (Paris, 2004)
Marly, Anna Mémoires (Paris, 2000)
Raskin, Richard "Le Chant des Partisans: Functions of a Wartime Song." Folklore [U.K.], 102, 1 (Summer, 1991), pp. 62–76.