Su un heym, su un dakh

La canzone yiddish "On a heym, on a dakh" (Senza casa, senza tetto) fu raccolta da un giovane ebreo sopravvissuto di nome Ludwig Hamburger dallo psicologo lettone-americano David Boder nell'agosto 1946. Nell'intervista con Boder, Hamburger spiegò che ricordava la canzone dal tempo della sua deportazione. Descrive il modo in cui i deportati vagavano nella notte, senza sapere dove stavano andando, molestati e picchiati, e separati dalle loro famiglie.