'Boum'
Scritta originariamente nel 1938, "Boum" (Boom) di Charles Trenet esprimeva la joie de vivre che incarnava la vita francese dell'epoca. Il testo descriveva un uomo appena innamorato, che sentiva il suo cuore fare "boom" e vedeva il mondo in un modo completamente nuovo. La canzone fu così popolare da far vincere a Trenet il Grand Prix du Disque. La popolarità della canzone durò anche durante l'Occupazione, ma subì diverse revisioni per adattarsi al nuovo stato d'animo, meno gioioso, prevalente. Le varie versioni emerse danno voce a una diversità di risposte francesi.
Durante il peggiore dei blitz tedeschi su Londra nella primavera del 1941, Maurice van Moppes, illustratore e scrittore francese, scrisse un nuovo testo per la canzone lodando il coraggio e la perseveranza degli inglesi e lanciando una minaccia ai nazisti. La canzone fu trasmessa alla radio e inclusa in un opuscolo intitolato Chansons de la BBC (Canzoni della BBC) che fu paracadutato dalla RAF in Francia per incoraggiare il malcontento nei confronti di Laval e dimostrare il sostegno agli inglesi.
Molti ascoltatori inviarono i propri testi in risposta a van Moppes, tra cui una versione del 1941 che celebrava i successi della RAF nei bombardamenti in Francia: "Mais boum! L'avion anglais fait: boum! / Tout avec lui dit: boum! / Et les coeurs Français tressaillent!" (Ma boom! L'aereo inglese fa: boom! / Tutti dicono con lui: boom!
Un'altra serie di testi fu scritta da Jean Nocher nel 1942. Con gli pseudonimi di Pleyel, Dural e Merlin, Nocher aveva fondato il gruppo di resistenza Espoir (Speranza) a Saint-Etienne ed era diventato capo dipartimento dell'organizzazione di resistenza meridionale Franc-Tireur (Maverick), che pubblicava diverse riviste e organizzava gruppi di sabotaggio. Fu arrestato nel settembre 1942 e imprigionato nel centro di detenzione Saint-Paul di Lione. I testi che scrisse durante la prigionia esprimono una gioia sadica per il sabotaggio e divennero famosi come la canzone dei terroristi di Saint-Paul:
La popolarità della canzone durò anche nel dopoguerra e fu utilizzata nella pubblicità di diversi prodotti, dalle automobili alla vodka. Negli anni Settanta è apparsa in un episodio della popolare serie di documentari The World at War, dove accompagnava il suono delle mitragliatrici sulla Linea Maginot (un muro costruito lungo il confine orientale della Francia per proteggerla dall'invasione tedesca nel 1939). Questa canzone è uno dei simboli più noti della Seconda Guerra Mondiale in Francia, a cui è tuttora associata.
Di Daisy Fancourt
Fonti
Chimello, Sylvia La Résistance en chantant (Parigi, 2004)
Van Moppes, Maurice Chansons de la BBC et images de Paris (Parigi, 1945).